INTERROGAZIONE n. 50 del 21/04/2022
Fondi per il porto di Vibo Valentia bloccati.

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- il porto di Vibo Valentia, caratterizzato da una doppia funzione, commerciale e turistica, è specializzato nella distribuzione di carburanti e gas, nel commercio di prodotti ittici e nel turismo, sia da diporto che per i collegamenti da e per le Isole Eolie. È la sede di una delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera più grandi d'Italia, con giurisdizione che va da Nicotera a Maratea, così come è sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza;
- con la delibera di Giunta Regionale n. 412 del 24 ottobre 2016 relativa al “Piano regionale dei Trasporti” la Regione Calabria destina la cifra di 54 milioni di euro, derivanti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, ai porti di Vibo Valentia, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Corigliano Calabro, Crotone e Taureana di Palmi, così come previsto dal “Patto per lo sviluppo della Regione Calabria” approvato dal CIPE il 10 agosto 2016 e che individua risorse per complessivi 195 milioni per il settore prioritario “Sistema portuale. Porti nazionali e regionali”;
- l’11 luglio 2018 viene sottoscritto, nella sede della Cittadella a Catanzaro, l’Accordo tra Amministrazioni per il sistema infrastrutture portuali di rilevanza economica nazionale e internazionale. L’importo totale degli investimenti previsti dall’Accordo ammonta a 74,9 milioni di euro, di cui 60 milioni sono destinate dalla Regione con fondi per lo sviluppo e la coesione e 14,9 da parte dell'Autorità portuale di Gioia Tauro. L'accordo è sottoscritto, per la Regione, dal presidente della Giunta, per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal provveditore per le opere pubbliche Sicilia-Calabria, per l'autorità portuale di Gioia Tauro e per il Consorzio regionale per le attività produttive, dai rispettivi commissari straordinari. Nello specifico gli interventi riguardano i porti di: Vibo Valentia (18 milioni di euro), Gioia Tauro (16,5 milioni di euro), Reggio Calabria (6,5 milioni di euro), Taureana di Palmi (4,5 milioni di euro), Corigliano Calabro (12,9 milioni di euro), Crotone (9 milioni di euro), Villa San Giovanni (5 milioni di euro). Inoltre, altri 2,5 milioni di euro sono previsti per il controllo telematico dello Stretto. Per quanto riguarda la tempistica per l’utilizzo concreto delle risorse, il dirigente generale del Dipartimento regionale infrastrutture e lavori pubblici dichiara “già alla fine di questo mese si potrà andare alla firma delle convenzioni attuative”;
-la delibera di Giunta Regionale n. 308 del 13 luglio 2018 recepisce la sottoscrizione dell’Accordo tra Amministrazioni e nell’allegato “A” vengono indicati, per il Porto di Vibo Valentia, gli interventi, per complessivi 18 milioni di euro, per “Lavori di risanamento e consolidamento delle Banchine Pola e Tripoli” per un importo di 6,5 milioni di euro e “Lavori di risanamento e consolidamento delle Banchine Papandrea e Buccarelli” per un importo di 11,5 milioni di euro, con soggetto attuatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Considerato che: - dal 2018 in poi, nonostante l’accordo siglato tra il Provveditorato ai lavori pubblici, per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la Regione Calabria e la delibera di Giunta confermativa, l’iter per la realizzazione degli interventi nel porto di Vibo Valentia si arresta e le risorse restano bloccate;
- i 18 milioni vengono trattenuti nelle casse regionali per sopravvenute difficoltà a riversarli al Ministero, competente per gli interventi sul porto di interesse nazionale di Vibo Valentia. Il finanziamento non riesce così ad essere girato al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche con la motivazione che gli uffici dello Stato non dispongono di un conto corrente bancario;
- a novembre 2019, visto il rischio di perdita delle risorse, i 18 milioni vengono trasferiti dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti allo scopo di farli arrivare al Provveditorato delle Opere pubbliche, per il loro utilizzo. Ma ciò non avviene e le somme, tutt’ora, risultano giacenti nelle casse del Ministero. Tenuto conto che: - il 18 giugno 2021 viene istituita l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, con competenza sui porti di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Palmi e Vibo Valentia;
- il 21 dicembre 2021 è stato firmato il decreto di progettualità esecutiva relativo ai due progetti di fattibilità tecnico economica voluti dall’Autorità portuale di Sistema dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio per i lavori di “Risanamento e consolidamento delle banchine portuali Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli” del porto di Vibo Valentia, in attesa che la Regione Calabria trasferisca la disponibilità dell’investimento di 18 milioni di euro, concesso attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Questi lavori sono ritenuti necessari, rilevate le precarie condizioni di tutte le banchine dell’infrastruttura vibonese, determinate nel tempo da una concatenazione di fattori. Tra questi il susseguirsi di fenomeni di risacca, la mancata attività di dragaggio, che ha determinato l’innalzamento dei fondali variabili da banchina a banchina, e la dislocazione dei massi di banchina che ha generato estese cavità nel muro. Condizioni infrastrutturali di inefficienza che hanno limitato la crescita dello scalo, determinandone l’impossibilità di attracco alle banchine e, quindi, lo scarso utilizzo delle stesse da parte di aziende della vicina area industriale oltre al mancato sviluppo turistico del porto;
- tra gli interventi dei due progetti, sono previsti: la costruzione di paratie di contenimento, un sistema di raccolta delle acque meteoriche di banchina, con relativo trattamento, il dragaggio dei fondali, la riqualificazione dei piazzali retrostanti le banchine e il ripristino della pavimentazione delle banchine. Si tratta di interventi tecnico-funzionali del valore complessivo di 18 milioni di euro fondamentali per la razionalizzazione delle attività portuali;
- attraverso la pianificazione di questi lavori l’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio punta, in primo luogo, alla messa in sicurezza delle banchine e, così, al ripristino della capacità operativa dell’intera infrastruttura portuale, e, conseguentemente, al rilancio dello scalo affinché possa concretamente essere al servizio sia delle attività commerciali e industriali ma anche diportistiche e da crociera, risolvendo il problema dell’insabbiamento, per poter accogliere navi con maggiore carico, navi da crociera e yacht, valorizzando il comparto pesca, mantenendo e rendendo funzionali i depositi costieri, arricchendo e integrando in un’ottica di sistema il potenziale impatto dell’infrastruttura su tutto il territorio. Preso atto che: - l’intenzione di porre il porto di Vibo Valentia al centro di azioni politiche strategiche mirate allo sviluppo infrastrutturale e logistico del territorio e dell’intera Regione si infrange di fronte ad azioni che non hanno ancora trovato seguito e che lasciano l’infrastruttura portuale vibonese, pur con i progetti sulle banchine già pronti, in una condizione di attesa di una liquidità pur prevista e stanziata da molti anni. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. quali iniziative urgenti e necessarie intenda assumere al fine di attuare l'accordo stipulato per la concretizzazione di investimenti di così rilevante portata per lo scalo di Vibo Valentia, verificando se le somme impegnate e bloccate da ben sei anni possano essere finalmente utilizzate, velocizzando la stipula di una convenzione tra la Regione Calabria e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili così da dare all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio la possibilità di utilizzare i 18 milioni di euro e far diventare l’infrastruttura portuale vibonese fulcro di una rinascita territoriale sia economica che occupazionale.

Allegato:

21/04/2022
D. TAVERNISE